lunedì 29 aprile 2024
Laurenzana (Laurënzànë in dialetto lucano) è un comune italiano di 1.606 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata. Sorge a 850 m s.l.m. nella parte centro-orientale della provincia e confina con i comuni di Anzi (13 km), Calvello (15 km), Corleto Perticara (17 km), Castelmezzano (18 km), Pietrapertosa (20 km) e Viggiano (24 km). Come molti paesi della Basilicata affonda le sue origini nel medioevo, quando ragioni difensive portano allo svilupparsi del primo insediamento intorno alla r...
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- La Nuglia: il prelibato prodotto tipico è inserito nell’elenco del Pat (Prodotti Alimentari Tradizionali). Il salume è composto di carne di suina ed è un’esclusiva della zona. A differenza di altri salumi si ottiene separando il costato del suino adulto in varie sezioni, verticali o orizzontali, che vengono speziate e poi lasciate essiccare. - Le patate alla laurenzanese ("patate abbrazzat”), una sorta di patate ripiene di uovo, salsiccia, formaggio e rafano.
- Bernardino Di Bello, noto come Beato Egidio di Laurenzana (Laurenzana 1443-1518): religioso. Fu fratello dell’ordine dei frati minori francescani e dopo aver condotto una vita intera in ritiro e penitenza fu eletto Beato da Papa Leone XIII nel 1880. Amante della solitudine il frate trascorreva le sue giornate in una grotta nei pressi del convento guadagnandosi la fama di poter guarire e compiere miracoli oltre che enunciare profezie; Carlo de Geuvara fu un suo estimatore. - Michele Parrella (Laurenzana nel 1929-Roma 1996): poeta del Novecento. Nome di spicco accanto a Scotellaro e Sinisgalli, Parrella è considerato il “poeta bohémien con la Basilicata nel cuore”. Viene ritratto da Carlo Levi nel dipinto “Lucania 61” insieme al poeta contadino Scotellaro. Fa parte della vita intellettuale capitolina con Levi, Guttuso, Paolini e Berlinguer. Tutta la sua poetica richiama la terra natia lucana e di particolare bellezza è la raccolta “Poesia e pietra Lucania” composta pochi mesi dopo la morte dell’amico Rocco Scotellaro.
Lo stemma e le origini del nome:
L'etimologia del nome Laurenzana si è prestata negli anni a diverse interpretazioni da parte di storici locali: secondo il Flechia deriva dal latino Laurentius, secondo il Racioppi invece deriva dal nome della Villa Laurentiana. L’antico stemma comunale ri...
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Laurenza sorge aggrappata su un alto monte all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e proprio sulla cruda roccia si inerpicano ancora i ruderi del castello normanno del XIII secolo. Circondata dalla Riserva dell’Abetina, ricca di boschi di abeti bianchi e faggi, Laurenzana è la patria del Beato Egidio e ricca di storia e cultura; nel borgo si possono visitare oltre al castello e i ricchi palazzi nobiliari anche la bellissima chiesa dell’Assunta. Poco distante dal paese invece si colloca la chiesa del cimitero di Santa Maria ad Nives luogo d’arte privilegiato grazie ai suoi affreschi risalenti al XV-XVI secolo.
Nasce con i Normanni nel 1150 su un precedente rudere forse di origine araba. Nella prima metà del XIII secolo gli Svevi menzionano il castello come struttura fortificata e con funzioni militari ma è con gli Angioini che subisce numerosi interventi, tra cui il più importante è la dotazione di una cinta muraria con sette torri. Grazie a questi interventi diventa una roccaforte inespugnabile e garantisce protezione al nucleo abitativo. Risulta abitato fino all’Ottocento e negli anni Quaranta viene abbandonato. Oggi anche se spoglio al suo interno, è possibile ammirare la sua imponenza nonostante l’incuria degli anni precedenti ne abbia scalfito una parte.
Sorge su uno sperone roccioso poco distante dal castello. L’inizio della costruzione avviene nel 1212, viene completata nel 1222 ma nel 1583 iniziano i lavori di ampliamento del presbiterio per poter ospitare il coro; agli inizi del Settecento viene costruito il campanile diviso su cinque piani. Oggi all’interno ci sono dei manufatti del Settecento, come il soffitto ligneo, il coro, gli armadi della sagrestia e dei dipinti murali. Dei secoli precedenti sono invece i dipinti su tela del Pietrafesa raffiguranti la SS Trinità e i Santi. Di gran valore è la tela raffigurante la Madonna con in braccio Gesù, un angelo, San Gaetano alle spalle di San Filippo Neri. Sono custodite anche le spoglie del Beato Egidio.
Definita come “una rara testimonianza di archeologia industriale presente nella regione Basilicata” la Filanda è l’esempio concreto di progresso industriale verso cui si dirigeva la civiltà locale tra la fine dell'Ottocento e il Novecento. L’azienda nata per la lavorazione della lana della famiglia De Rosa, nasce nel Novecento e diventa una delle maggiori industrie del posto. Oggi ospita un museo che recupera la storia e le radici dell’arte manifatturiera valorizzando il patrimonio della famiglia De Rosa.
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